Bomba Molotov - C'è chi balla - Videoclip
- andreabaldini
- 10 giu
- Tempo di lettura: 2 min
Un cimitero di auto, il mondo fuori che non esiste più. Una ragazza si muove sensuale tra i rottami e raggiunge un sedile in pelle abbandonato nel piazzale. Stappa una birra con i denti, ne beve un sorso mentre aspetta che la sua socia le fornisca il pasto quotidiano: quattro prigionieri da maltrattare. Con questo videoclip, diretto dal regista nonché voce e chitarra Andrea Baldini abbiamo voluto mettere in scena tra il colore acceso delle lamiere sfasciate di uno sfascia carrozze, l’odore forte delle gomme al sole e la densità sporca dell’olio dei motori cosparso sul cemento.

Uno scenario claustrofobico e decadente, cornice di un storia che simboleggia l’eterna lotta tra schiavi e padroni. I quattro personaggi maschili di questo video, che poi non siamo altro che noi, i componenti dei Bomba Molotov, vengono costretti a ballare dalle due ragazze che li hanno imprigionati senza pietà tra le auto scassate. Ma i quattro della band riescono a coinvolgere con la propria musica le carceriere e, approfittando della loro distrazione, scappano.

Le ragazze non appaiono turbate, li guardano tranquillamente fuggire, deridendoli. Questa condizione ricorda quella dell’uomo contemporaneo che si illude di poter sfuggire a una società sempre più feroce e impazzita, dove vengono meno, in modo sempre più crescente, la libertà di pensiero e di azione. La messa in scena prende ispirazione da riferimenti cinematografici differenti. Ci sono richiami al western come la condizione di sottomissione, i giochi di sguardi, l’utilizzo dei close up e un’atmosfera solare rarefatta che assorbe location e personaggi. Ci sono sfumature dell’irriverenza di Arancia Meccanica di Stanley Kubrick, del linguaggio pulp alla Charles Bukowski e Quentin Tarantino, della violenza che sprigionano le pellicole di David Lynch, dell’attrazione morbosa tra un automobile e la protagonista di Titane di Julia Decournau. Tutte storie dove l’happy end è un’opzione non contemplabile.

Abbiamo lavorato assieme al direttore della fotografia Giovanni Andreotta per arrivare a un trattamento dell’immagine materico e contrastato che desse risalto alle contaminazioni post apocalittiche del video. Abbiamo scelto le lenti cinematografiche Cooke SP3 che riescono a scolpire i personaggi dando profondità alla scena e apportano all’immagine una risoluzione morbida, onirica ma al tempo stesso organica e realistica. Con la costumista Micol Baldini siamo andati alla ricerca di oggetti feticci propri dell’universo master/slave come manette, coltelli, fruste e corde. Abbiamo optato per vestiti eccentrici e iconici, dai colori forti, che trascrivessero al meglio i caratteri e le parabole di ogni personaggio.

Il montaggio è stato un lavoro viscerale fatto di armonia, movimenti e dilatazioni. Abbiamo voluto una progressione ritmica che accompagnasse l’andamento rock del brano. La color correction è stata affidata a Diego La Rosa di Not bad collective. L’abbiamo scelto perché sa trattare l’immagine come pochi riuscendo a calibrare con intelligenza la giusta dose di calore, profondità e contrasto. L’idea era di avvicinarsi al fascino analogico della pellicola.C’è chi balla dei Bomba Molotov è un video sensuale e provocatorio, con una drammaturgia originale. Prodotto da Woodworm e distribuito da Universal Music.

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